Se c'è una cosa che piano piano sto imparando sui danesi è il non farsi troppe domande sulle ragioni per cui fanno cose sfacciatamente prive di logica e di buon gusto.
Si stanno avvicinando le vacanze natalizie e dovunque stanno spuntando decorazioni a tema: i negozi ne sono strapieni, le case ne sono strapiene ed vale lo stesso anche per le "scatole" di gente ostile al bacucco vestito di rosso e alle sue renne come me. E non parlo di "scatole" contenenti regali. Lo specifico. Parlo di "scatole" metaforiche.
Anche qui, come un po' dovunque nel mondo cattolico-consumista-amante-del-Natale, i supermercati richiamano un'orda di Dansk malati di shopping con offerte speciali (che per le tasche di noi poveracci non scandinavi sono comunque cifre astronomiche) e l'atmosfera luccicante tipica di questo periodo si è imposta sul buio autunnale/invernale.
Quello che però rende diversi i danesi da tutto il resto del mondo è il loro cattuivo gusto che amano mostrare in questa ed in molte altre occasioni. A cosa mi riferisco? Bene, mi bastano due esempi concreti presi dalla vita di tutti i giorni dei Dansk ma analizzati da occhi non "locali", i miei.
1) Durante le festività imminenti che celebrano l'arrivo sulla Terra del Salvatore (ahhaha mi faccio ridere da sola!) i danesi, per loro somma delizia, potranno trovare in tutti i "migliori" negozi del Paese una sorpresa dal dolce e romantico sapore natalizio, ideata e messa in commercio con il solo, genuino scopo di rendere le loro consuete sbronze ancora più pesanti. E' già disponibile, infatti, in tutti i supermercati la... udite udite... birra natalizia. Ebbene si. Non chiedetevene le ragioni: sono Dansk, esseri superiori.