Uno studio sui Corsi di Lingua Danese, obbligatori da decenni in Danimarca per gli immigrati appena arrivati nel Paese, ha dimostrato che la loro efficacia è scarsa, se non nulla, almeno sotto il profilo lavorativo.
Alla base delle politiche d'integrazione degli stranieri in un nuovo contesto sociale, culturale e linguistico, c'è l'idea che imparare la lingua del posto sia il primo passo verso l'acquisizione di diritti e vantaggi riservati ai "locali".
Se questo è vero in molti Paesi del mondo, dal punto di vista lavorativo semnbrerebbe che in Danimarca conoscere il Danese non sia poi così utile. O meglio, uno straniero che parla Danese non è avvantaggiato (come suggerirebbe la logica) nella ricerca e nell'ottenimento di un lavoro adatto al proprio profilo.
Solo il 24% degli immigrati in Danimarca svolge compiti adeguati alle proprie competenze. Insomma, gli immigrati vengono visti sempre e solo come immigrati, a prescinedere da quanto bene parlino il Danese, da quante Lauree posseggano o da quanti anni vivano in Danimarca.
2 commenti:
O_O rincuorante, alla faccia della meritocrazia...
Cazzata enorme. La maggior parte dei lavori qui in Danimarca chiedono "Du må taler, skriver og forstår dansk" cioè Devi parlare, scrivere e capire il Danese.
Se non parli non ti prendono, ovvio, ma un sacco di stranieri lavorano qui. Non sparate sentenze a caso se non ci vivete dentro.
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