Mi fa sempre molto piacere quando i lettori mi scrivono e-mail come quella che mi ha mandato Renato, esprimendo le loro opinioni su quello che scrivo e su come l'essere Italiani o Danesi sia di certo una questione geografica ma anche, e soprattutto, una questione culturale e sociale.
Renato, torinese DOC, è un po' Danese perchè usa sempre la bicicletta per spostarsi, ma è costretto a confrontarsi con un'Italia che (purtroppo) riserva pochi spazi sicuri ed attrezzati ai ciclisti, scoraggiando così l'utilizzo di un mezzo ecologico, salutare e divertente. Ne avremmo di cose da imparare dai Danesi sotto questo punto di vista!
Ringraziando Renato per la sua simpatica e cordiale missiva digitale, gli auguro una piacevole vacanza nella splendida Capitale della Danimarca, che di certo saprà regargli nuove emozioni e nuovi spunti turistici, anche se non è la prima volta che la visita. Un saluto affettuoso.
Mi complimento per il tuo bel blog che ho scoperto casualmente, esplorando il web, alla ricerca di qualche spunto di riflessione sulla vita quotidiana nella capitale danese e più in generale del "Danish Way of Life". Interessante conoscere il punto di vista di una italiana che vive dal di dentro la società danese, così come "gustosi" sono i raffronti tra i difetti proverbiali (ma spesso reali) dei due popoli.
Nel mio piccolo, abitando in una grande città italiana (Torino), con dimensioni paragonabili a quelle di Copenhagen, cerco di andare un poco controcorrente rispetto al quotidiano main stream culturale, mutuando alcuni comportamenti usuali nella capitale scandinava, primo fra tutti l'utilizzo della bicicletta per recarmi a lavorare (ho da poco aperto, nonostante la crisi una mia piccola attività commerciale di prodotti naturali nel centro storico di Torino).
Devo dire che nell'ambito delle grandi città italiane, pur distante anni luce dalle magnifica infrastrutturazione ciclabile di Copenhagen, il capoluogo piemontese consente la percorrenza dei velocipedi in relativa sicurezza in alcuni quartieri sulle piste ciclabili protette dal traffico automobilistico e, nelle ore di punta, ogni tanto i flussi delle bici che incrocio mi illudono per qualche istante di essere in una versione in salsa sabauda di una Norrebrogade...
Ahimè siamo ancora molto lontani dalla semplice e naturale sobrietà danese che, specie di questi tempi, l'Italia necessiterebbe adottare per meglio affrontare il presente ed il futuro. E allora sai che faccio? Mi concedo qualche giorno di relax verso la fine di Giugno (saranno poi le mie uniche vacanze per quest'anno) per immergermi nuovamente nelle atmosfere cittadine che tanto ho amato nelle mie precedenti visite all'ombra della Lille Havfrue.
Renato, torinese DOC, è un po' Danese perchè usa sempre la bicicletta per spostarsi, ma è costretto a confrontarsi con un'Italia che (purtroppo) riserva pochi spazi sicuri ed attrezzati ai ciclisti, scoraggiando così l'utilizzo di un mezzo ecologico, salutare e divertente. Ne avremmo di cose da imparare dai Danesi sotto questo punto di vista!
Ringraziando Renato per la sua simpatica e cordiale missiva digitale, gli auguro una piacevole vacanza nella splendida Capitale della Danimarca, che di certo saprà regargli nuove emozioni e nuovi spunti turistici, anche se non è la prima volta che la visita. Un saluto affettuoso.
Mi complimento per il tuo bel blog che ho scoperto casualmente, esplorando il web, alla ricerca di qualche spunto di riflessione sulla vita quotidiana nella capitale danese e più in generale del "Danish Way of Life". Interessante conoscere il punto di vista di una italiana che vive dal di dentro la società danese, così come "gustosi" sono i raffronti tra i difetti proverbiali (ma spesso reali) dei due popoli.
Nel mio piccolo, abitando in una grande città italiana (Torino), con dimensioni paragonabili a quelle di Copenhagen, cerco di andare un poco controcorrente rispetto al quotidiano main stream culturale, mutuando alcuni comportamenti usuali nella capitale scandinava, primo fra tutti l'utilizzo della bicicletta per recarmi a lavorare (ho da poco aperto, nonostante la crisi una mia piccola attività commerciale di prodotti naturali nel centro storico di Torino).
Devo dire che nell'ambito delle grandi città italiane, pur distante anni luce dalle magnifica infrastrutturazione ciclabile di Copenhagen, il capoluogo piemontese consente la percorrenza dei velocipedi in relativa sicurezza in alcuni quartieri sulle piste ciclabili protette dal traffico automobilistico e, nelle ore di punta, ogni tanto i flussi delle bici che incrocio mi illudono per qualche istante di essere in una versione in salsa sabauda di una Norrebrogade...
Ahimè siamo ancora molto lontani dalla semplice e naturale sobrietà danese che, specie di questi tempi, l'Italia necessiterebbe adottare per meglio affrontare il presente ed il futuro. E allora sai che faccio? Mi concedo qualche giorno di relax verso la fine di Giugno (saranno poi le mie uniche vacanze per quest'anno) per immergermi nuovamente nelle atmosfere cittadine che tanto ho amato nelle mie precedenti visite all'ombra della Lille Havfrue.
Un caro saluto,
Renato
Renato
***
Se volete scrivermi per dire la vostra potete farlo tramite il form nella sezione Contatti oppure utilizzando all'indirizzo: danimarcaxtutti@mail.com
0 commenti:
Posta un commento
Per favore non commentare in Anonimo. Per lasciare un messaggio, clicca su Nome/Url: scrivi il tuo nome o nickname, l'url non è obbligatorio.
I messaggi offensivi, razzisti e/o volgari non verranno pubblicati.